Sabato scorso ho avuto il piacere di suonare con il gruppo Tuatha de Danann a Foligno, nel cortile del meraviglioso palazzo Trinci, in occasione del prestigioso festival “Segni Barocchi”.

Personalmente sono piuttosto soddisfatto del concerto, anche se ci sono stati degli aspetti migliorabili da parte mia, del gruppo e dell’organizzazione. Durante il viaggio di ritorno ho ripensato ad una intervista che ho letto qualche giorno fa, dove venivano messe in luce tre vie per diventare un ottimo musicista. Mi sembrano aspetti molto importanti da tenere in considerazione:

1) Rigore professionale.

È importante prepararsi al massimo per ogni lavoro che si affronta, anche se piccolo, senza sottovalutare mai nessuna occasione e nessuna performance. Da ogni lezione e da ogni concerto preparati con cura nascono nuove occasioni. Per eccessiva superficialità e per scarsa perparazione è molto facile perdere un ingaggio, deludere le aspettative di un allievo, vedere diminuire le proprie occasioni.

2) Determinazione a migliorarsi sempre.

È importante darsi da fare ogni giorno per diventare uomini e musicisti migliori di quello che siamo, mantenendo sempre alto il desiderio di imparare nuove tecniche ed esplorare nuove sonorità.

3) Attenzione ai rapporti umani.

È fondamentale trovare il modo per relazionarsi con gli altri in modo costruttivo e sincero che si tratti di allievi, compagni di band, fonici, arrangiatori,… Il proprio atteggiamento ha quasi la stessa importanza della propria capacità tecnica. Umiltà, correttezza, ironia  aiutano in modi impensati a vivere in armonia con le persone con cui entriamo in relazione.

Nella foto: la scala di palazzo Trinci dove nel pomeriggio abbiamo suonato una anteprima del concerto serale all’inaugurazione di una mostra sull’arpa celtica.

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