Il delay è mediamente un effetto costoso, chiaritevi le idee in merito al suo utilizzo. Se ne fate un uso minimale orientatevi su un effetto semplice, magari un delay analogico, giusto per dare un po’ di profondità ai vostri soli o agli arpeggi clean. Se volete creare intrecci o texture ritmiche vi serve qualcosa di completo a livello di programmabilità, un effetto con un suono ben definito, in questo caso meglio un delay digitale con la possibilità di salvare dei preset, magari richiamabili via midi.
Per tutto ciò che riguarda le sonorità blues, soul e rockabilly mi sento di consigliare un pedale analogico, ideale per le ripetizioni corte, non vedo perchè cercare di emulare con un effetto digitale ciò che è già perfetto e testato da anni in questi generi.
Se usate la distorsione del vostro ampli non collegate il delay prima del preamplificatore. Le ripetizioni dell’effetto che vanno man mano perdendo di intensità si sovrapporranno con gradi diversi di distrosione creando un impasto poco piacevole. Lo stesso vale se collegate in catena il vostro delay prima dei pedali distorsione o overdrive. Se le regole di effect routing sono soggettive, questa non lo è, a meno che non si voglia creare di proposito un suono cacofonico. Usate quindi il send e return, se il vostro ampli ne è provvisto, controllando il volume in entrata nel delay, se è troppo alto si producono picchi fastidiosi che mandano in saturazione il segnale, in alternativa per i suoni distorti usate un pedalino. Fate delle prove di collegamenti in catena. Un delay collegato a valle di tutti gli effetti produce delle ripetizioni fedeli di tutto il suono che è stato creato prima; messo invece prima di un altro effetto di modulazione (chorus, flanger, etc), invierà a questo delle ripetizioni che saranno a loro volta processate generando un risultato differente!
Fate attenzione all’uso di delay e reverbero durante i soli, se è vero che questi effetti danno spazialità al suono è anche vero che tendono a metterlo in secondo piano, esagerando col dosaggio si corre il rischio di non “uscire” abbastanza dal mix della band, nonostante si alzi il volume. Questo succede soprattutto nei momenti di dinamica sostenuta. In generale più un suono è asciutto più è percepibile, più è effettato più tende ad impastarsi con il resto.
Quando c’è bisogno di un delay con molto feedback create il suono insieme alla vostra band o nella situazione in cui dovete suonare, regolando il parametro da soli si tende sempre a non dosarlo a sufficienza, con gli altri strumenti le ripetizioni scompaiono!
Fate in modo di avere un Tap-tempo, quel piccolo switch che consente di impostare, battendoci il piede sopra, il tempo delle ripetizioni che sarà così sincronizzato con il brano. Non c’è niente di peggio di un delay fuori tempo. Se il vostro effetto non ne è provvisto siate scrupolosi con le regolazioni.
Ed ora 7 delay di ottima qualità che mi sento di suggerire:
1) Eventide Time Factor (Digital Delay)
2) Ibanez Ad9 (Analog Delay)
3) Way Huge Aqua-puss (Analog Delay)
4) Strymon El Capistan (Digital Delay)
5) Line6 Dl4 (Digital Delay)
6) Mxr Carbon Copy (Analog Delay)
7) T-Rex Replica (Digital Delay)
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